mamma che non strilla
Mondo kids

Vorrei diventare una mamma che non strilla [educare zen]

L’articolo di oggi è il primo di una  serie che vorrei chiamare “educare zen”, ossia trovare alternative alle nostre abitudini educative non sempre positive per i nostri figli. Qualche accorgimento per compiere un grande passo … “diventare una mamma che non strilla“.

“Luigi, se non hai messo la tua stanza in ordine, ti metto  in punizione”.

“Luca, ti ho già chiesto cinque volte di smettere di dare fastidio a tuo fratello. Adesso vai nella tua stanza 5 minuti e pensaci bene!”

“Bambini, mi sono stuffata di dover ripetere sempre le stesse cose. Se continuate così ’ domani non andiamo al parco!”

Chi non ha mai ricevuto queste minacce da parte dei propri genitori o chi non le ha mai dette ai figli, alzi la mano.

spiritualità

Per quanto mi riguarda, è vero’ che non sono ancora la mamma perfetta che vorrei diventare.  Ci sto lavorando pero’ mi succede (purtroppo) di dover alzare la voce, di punirli o di arrabbiarmi quando sono esausta.

Ho detto “quando sono esausta” e non quando ”mi portano allo stremo”. In effetti, i bambini non provano a estenuarci, ben al contrario, siamo piuttosto noi aldulti, con i nostri problemi quotidiani e lo stress accumulato,  che abbiamo difficoltà a sopportare la loro energia.

Esserne cosciente è già un grande passo!

Il problema è che spesso, come genitori, non sappiamo come farci obbedire se non strillando e mettendo i bambini in punizione. Tra l’altro, è vero che strillare e punire è molto efficace: i bambini smettono subito le loro sciocchezze. Pero’, non è piacevole nè per loro, nè per noi!

Una mamma che non strilla: perché è opportuno mantenere la calma

  • L’efficacia delle urla e delle punizioni è provvisoria
  • Queste abitudini “tradizionali” sono negative al buono sviluppo dei nostri bambini e potrebbero avere delle conseguenze/ postumi.

La prevenzione come alternativa alle punizioni

Il proverbio “Prevenire  è meglio che guarire” prende tutto il suo senzo con i bambini. Non sai quanto stress, quanta rabbia  puoi risparmiare anticipando le loro “sciochezze” e  pensando in anticipo ai metodi per fargi passare i capricci, la rabbia, le liti, l’aggressività ….

maternità

Ecco quatro consigli pratici che puoi mettere in pratica:

  1. Per evitare sciocchezze, o meglio ancora i capricci che ti danno fastidio nell quotidiano, pensa a modificare l’ambiente dei tuoi bimbi a casa. Se non hanno il diritto di giocare con i CD, il telecomando, le chiavi, i libri, oggetti …. fai in modo tale che non siano alla loro porta di mano, questo per toglier loro la tentazione di usufruirne. Puoi fare la stessa cosa con i biscotti o le caramelle che si trovano posizionati ad una posizione “raggio bambino” 🙂 e spostarli più in alto;
  2. Per evitare le scene di gelosia tra fratelli che ti fanno impazzire, puoi procurarti certi giocchi in doppio (2 monopattini se hanno poca differenza d’età o due peluche simili per dormire…)
  3. Per limitare le crisi di rabbia quando devono smettere un giocco appassionante o andare via (dal parco, da casa degli amici…): preparali in anticipo così  non avranno l’impressione di essere sorpresi.  “Amore, puoi giocare ancora 5 minuti e poi andiamo a casa per dormire, ok?” . Assicurati  bene che hanno sentito e capito quello che gli hai appena detto.
  4. Nello stesso modo, spiega in anticipo ai tuoi figli l’atteggiamento che devono avere in tale circonstanze: quando andate al ristorante , a casa di amici oppure quando andate a fare la spesa. “Questo pomeriggio andiamo a casa di Fede. Vogliamo che state tranquilli, d’accordo?” Mettiti alla loro altezza, assicurati che hanno ben sentito e chiedi loro di acconsentire.

I bambini impareranno in fretta che non serve a niente argomentare con te o sfidarti. Ben al contrario,  scopriranno che cooperare con te sarà il modo più semplice per ottenere quello che vogliono (fin che sia ragionevole).

Dobbiamo essere coscienti che le cose non cambiano dal giorno al indomani, che ci vuole tanta pazienza e  pratica per poter avere risultati positivi… sopratutto se i bambini sono già abituati a grida e/o punizioni.

L’obbiettivo non è di fare crescere dei bambini modello (non esistono!!) né di diventare dei genitori perfetti (possiamo rassicurarci, neanche loro esistono ), ma di trovare soluzioni per limitare conflitti e stress in casa.

E tu, come fai per limitare e gestire i capricci dei tuoi bambini? Sarei molto curiosa di saperlo, condividi la tua esperienza, potrebbe essere utile ad altri genitori.

Nel prossimo articolo nel tema “educare zen – alternative alle punizioni”, svilluppero’ un secondo metodo che ti permetterà di evitare le punizioni: “la valutazione” dove scopriremo l’importanza di valutare correttamente ogni situazione prima di reagire in un modo forse sproporzionato.

Non ci resta altro da fare che, mettere in pratica quanto abbiamo appurato oggi insieme, grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato, ti aspetto tra i commenti e sui social network, ah … dimenticavo … registrati alla newsletter (il form di registrazione lo trovi proprio qui alla tua destra) grandi news in arrivo 🙂

My Baby Planner

Sono Amelie Kerrouche, Baby Planner & Party Event Designer. Aiuto le famiglie proponendo consulenze e servizi in perinatalità, dalla gravidanza fino ai tre anni d’età dei bambini. Essendo attenta al mio stile di vita, ho deciso di specializzarmi con My Baby Planner nelle alternative “green”, più naturali e rispettose dei bisogni dei neonati e della mamma. Immagino, creo e organizzo anche feste, candy bar e sweet table sempre legati al meraviglioso mondo dell’infanzia. Quando ho un po’ di tempo, adoro disegnare, dipingere, creare e cucinare.

7 Comments

  1. Educare zen… Mi piace moltissimo!! Una strada da percorrere, non facileessere la e appassionante perché trasmette ai bambini che c è sempre un’alternativa positiva all’urlo, alla forza e all’imposizione.. Capita a tutti penso di non riuscire sempre a essere zen ma l’importante è il tragitto che uno si propone di seguire..le deviazioni allungano un po’ il percorso ma poi ci riportano alla strada tracciata 🙂

    1. Ciao MammaYoga, condivido come sempre il tuo pensiero! Non è affatto semplice mantenere sempre la calma e, con discrezione e dedizione guidare i nostri piccoli nella loro crescita senza … talvolta farci prendere dalla frenesia e dallo stress quotidiano ma, ce la mettiamo tutta 🙂

  2. MammaYoga, è vero che non è sempre facile rimanere zen con le nostre creature piene di vita! Purtroppo i nostri urli sono legati al nostro stato di stress, stanchezza…. Ma se riusciamo a rendersene conto e proviamo a trovare delle alternative, è già un grande passo. Anche noi dobbiamo crescere nel nostro ruolo di genitori e loro ci aiutano tanto:)

  3. Sinceramente attuiamo già le tue strategie, ma ci sono giorni in cui non sono sufficienti.
    Un po’ perché è stanco, un po’ perché c’è la gelosia per il fratellino, un po’ perché ha un bel caratterino…
    Lavoriamo sul non alzare la voce, ci abbassiamo al suo livello….
    Ma si arriva ad un punto in cui siamo costretti a metterlo a pensare. Un minuto per anno di età.
    Aaah! Che frustrante!

  4. Cara Silvia,
    Non sai quanto ti capisco! Già provare a non alzare la voce è un grande passo.
    Poi ogni bambino ha il suo carattere e certi bambini sono un po’ più “difficili” da gestire. Ieri ne parlavo proprio con una psicologa (svilupperò il tema nei prossimi articoli) e mi diceva che i bambini provano a attirare la nostra attenzione o che non riescono ad esprimere le loro emozioni. Dobbiamo provare a capire il motivo del loro comportamento, spiegare con delle parole semplici cosa possono provare dentro di loro e dare l’esempio parlando delle nostre emozioni: oggi sono stanca, oggi sono felice/triste, mi fai arrabbiare quando ti comporti così…. I bambini riproducono quello che facciamo noi e imparano in fretta!

  5. Che bellissimo post, grazie!
    L’educazione zen è un argomento che mi sta molto a cuore e alla quale dedico spesso anche io dei post. La consapevolezza di poter fare diversamente e meglio, come scrivi tu, è già un gran bel punto di partenza per noi mamme non perfette. 🙂
    Se di punizioni qui a casa nostra non ce ne sono, la voce, ahimé, a volte si alza. Mi metto davanti tanti buoni propositi, dalla respirazione alla conversazione efficace, ma non sempre mi riesce di tenere sotto controllo quell’impeto di cacciare un urlo mentre il cinquenne e la treenne di casa si rincorrono con l’intento di darsele di santa ragione perché non sono d’accordo sul colore da usare per dipingere il biglietto d’auguri dell’amichetto.
    Ora che sono in attesa di una terza creaturina, più che mai desidero momenti di pace e silenzio e calma attorno a me… Mi impongo di non saltare coi nervi, di farlo per loro, per me, per la pancia. Questa, già è una forte motivazione.
    Comunque, veniamo al sodo, quando sono in situazioni critiche, prima di ricorrere alle sgridate e alle arrabbiature mi affido a:
    -il barattolo della calma (per bambini fino a i 2 anni direi…ma per la mia di 3 ancora funziona)
    -musica rilassante (ascoltiamo spesso dei mantra cantati)
    -proposte insolite: facciamo i biscotti? volete lavare i piatti?
    -respirazione profonda, invitando loro a farlo con me
    – colorazione di mandala
    – giro fuori all’aria aperta
    -doccia
    -suoniamo? (asso nella manica del babbo, che suona la chitarra e che li coinvolge in music sessions improvvisate in cui loro possono sfogarsi con bonghi, flauti, armoniche, maracas e tamburelli)
    Ecco, queste sono le cose che funzionano con i miei figli quando sono nervosi, troppo eccitati, stanchi, annoiati e quando io mi sento ad un passo dal non poter più gestire la situazione con loro. Con sempre nel cuore la certezza che ogni loro capriccio sia sempre (o quasi) un bisogno e una richiesta mal interpretati da parte noi adulti.

  6. Tanti auguri “Naturalentamente”. Grazie mille per condividere con noi i tuoi trucchi per mantenere la calma e non strillare. Che bello farli suonare insieme al papà,mi piace molto l’idea:)
    Come lo dici bene, un capriccio è quasi sempre una richiesta mal interpretata da parte nostra. Bisogna sempre capire cosa stanno provando ad esprimere i nostri bambini a traverso un capriccio… anche se non è semplice.

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